b&b maricla - stradario di tutto il salento
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Arte e cultura

Il Salento è una porzione della regione Puglia ed è facilmente identificabile sulle carte geografiche in quanto è il “tacco” dello stivale con il quale simbolicamente viene immaginata l’Italia.

Per le sue particolarità culturali, gli usi e la lingua, diversa dal resto della Puglia, e per il forte senso di appartenenza al territorio, il Salento si può considerare una regione a se. In effetti il Salento era originariamente destinato a diventare una regione a se, ma motivi di carattere politico hanno abolito questa prospettiva.





Le provincie che compongono territorialmente il Salento sono tre, Lecce nella sua totalità, Brindisi per buona parte e Taranto marginalmente.

Il Salento è particolare per il suo aspetto selvaggio, la sua natura è incontaminata e fortunatamente non è stata stravolta dalla speculazione causata dal turismo.

Il turista che infatti si reca in Salento, non cerca divertimenti caotici, Movida di locali notturni e discoteche, ma ricerca scorci suggestivi, spiagge candide e mare cristallino, dove può avere un contatto con la natura ormai difficile da trovare.

Le spiagge salentine sono frequentemente premiate da Goletta Verde per la pulizia delle coste e per la qualità delle acque.

 

 

 

NARDO'

Piazza castello
Piazza castello

 Nardò vanta la presenza di numerosi monumenti di pregiato valore artistico. Il Castello fu riedificato nel 1490 sui resti di una preesistente struttura risalente al 1270. E’ a pianta quadrangolare, e agli angoli si ergono quattro imponenti torri circolari. Nel 1900 i Personè fecero rifare la facciata in stile neoclassico, e nel 1934 il Castello divenne la sede ufficiale del municipio. Oltre a questa imponente struttura, il paese comprende anche numerosissimi e bellissimi palazzi. Il Palazzo Vescovile, che è ubicato accanto alla Cattedrale, fu costruito nel 1830 per volere dei Vescovi Lettieri, Ricciardi e Vetta. Lo stemma di quest’ultimo, infatti, è presente su un arco interno, dal quale si accede all’ampio giardino. All’interno del palazzo si possono ammirare numerose tele raffiguranti non solo immagini sacre, ma anche tutti i vescovi succeduti dal 1413 ad oggi. Palazzo Chiodo fu edificato nel XVI secolo da Vittorio Chiodo, che fu un fedele suddito di Carlo V, il quale, dopo averlo nominato cavaliere, gli permise di concedere asilo ed immunità presso il proprio palazzo. L’intera struttura subì vari rimaneggiamenti e presenta dei notevoli affreschi cinquecenteschi. Palazzo Tafuri fu costruito nel XVII secolo e fu ristrutturato nell’arco del tempo, infatti la facciata principale risale al 1841; all’interno era ubicata la Cappella dell’Immacolata. Tra gli altri palazzi ricordiamo: Palazzo Colosso, Palazzo Aprile (XVIsecolo), Palazzo Fedele, Palazzo Tarantino, Palazzo Gaballo, Palazzo Potenza (XVII secolo), Palazzo Maritati, Palazzo Zuccalà (XIV secolo), Palazzo Fonte (XIX secolo), e tanti altri ancora. Un altro monumento di particolare interesse è l’Obelisco

piazza salandra
piazza salandra

Origini

Secondo la tradizione, la città di Nerìton fu fondata da un gruppo di cretesi-micenei. Come tutte le città antiche, anche Nardò avrebbe origini leggendarie. Una leggenda narra che la città fu fondata nell'anno 3559 a.C. del Calendario Ebraico dal mitologico Nereo, proveniente dall'isola greca di Leucade. Un'altra leggenda racconta che a fondare Nardò furono Egizi, sulla base dello stemma civico della città, che per alcuni era il Dio Sole, da essi adorato. La terza leggenda vuole che, durante il governo italico di Enotro, un gruppo di abitanti dell'Epiro chiamati "Chones" giunse nella Japigia e fondò Gallipoli e Nardò. Si dice, inoltre, che la città fu edificata là dove un toro, raspando il terreno con lo zoccolo, fece zampillare acqua, facendo risalire l'etimologia del nome all'illirico "NAR" che vuol dire proprio acqua. Lo stemma araldico della città è composto "d'argento, al toro di rosso contornato d'oro, sulla pianura erbosa, con la zampa anteriore destra

 

Secondo la tradizione, la città di Nerìton fu fondata da un gruppo di cretesi-micenei. Come tutte le città antiche, anche Nardò avrebbe origini leggendarie. Una leggenda narra che la città fu fondata nell'anno 3559 a.C. del Calendario Ebraico dal mitologico Nereo, proveniente dall'isola greca di Leucade. Un'altra leggenda racconta che a fondare Nardò furono Egizi, sulla base dello stemma civico della città, che per alcuni era il Dio Sole, da essi adorato. La terza leggenda vuole che, durante il governo italico di Enotro, un gruppo di abitanti dell'Epiro chiamati "Chones" giunse nella Japigia e fondò Gallipoli e Nardò. Si dice, inoltre, che la città fu edificata là dove un toro, raspando il terreno con lo zoccolo, fece zampillare acqua, facendo risalire l'etimologia del nome all'illirico "NAR" che vuol dire proprio acqua. Lo stemma araldico della città è composto "d'argento, al toro di rosso contornato d'oro, sulla pianura erbosa, con la zampa anteriore destra sollevata, su di uno zampillo d'acqua. Sotto lo scudo su lista bifida d'argento, la scritta in nero: "TAURO NON BOVI". Ornamenti esteriori da Città". La città ha radici antichissime e forti testimonianze di ogni epoca, dalla preistoria in poi. Numerosissimi i reperti e le testimonianze ritrovate su tutto il territorio, in particolare nella Baia di Uluzzo, nelle diverse grotte, soprattutto in quella di "Uluzzu" e "del Cavallo". Gli elementi archeologici rinvenuti in queste due grotte sono considerati come le prime manifestazioni di arti figurative esistenti in Europa, catalogati nel Paleolitico Medio e Superiore. L'unicità di tali ritrovamenti ha determinato il nome del periodo preistorico definito, appunto, "Uluzziano".

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